
Economia Sociale come paradigma di trasformazione sociale
17 Giugno 2024
Prosegue il percorso sulla prospettiva civile dell’Impatto Sociale
2 Luglio 2024Nuove geografie della produzione del valore in Italia
Il rapporto “Coesione è Competizione. Nuove geografie della produzione del valore in Italia”, realizzato da Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere in collaborazione con Aiccon, Ipsos e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, evidenzia come la collaborazione e la coesione siano fattori cruciali per la competitività delle imprese italiane, migliorando il radicamento nelle comunità, la soddisfazione dei dipendenti e il dialogo con i clienti.
La coesione implica alleanze tra imprese e mondo della ricerca per incrementare conoscenze e competenze, ridurre il mismatch lavorativo, e trovare manodopera specializzata attraverso un dialogo rinnovato con gli enti di formazione.
Il dialogo con il terzo settore restituisce al mondo aziendale una “intelligenza sociale” che permette di comprendere meglio i cambiamenti della società e identificare nuovi spazi di mercato, rafforzando al contempo i legami con le comunità locali e migliorando la conoscenza dei territori in cui operano.
Le imprese coesive mostrano performance superiori in termini di fatturato, occupazione ed esportazioni rispetto a quelle non coesive. Nel 2024, il 34% delle imprese coesive prevede un aumento del fatturato contro il 25% delle altre, e per l’occupazione i dati sono 25% contro 16%. Anche le esportazioni e la produzione vedono percentuali maggiori per le imprese coesive.
Queste imprese sono più inclini a investire in sostenibilità ambientale e digitale, con il 67% che ha investito nel green tra il 2021 e il 2023, rispetto al 43% delle non coesive. Nel 2023, il 39% delle imprese coesive ha investito in fonti rinnovabili, contro il 24% delle altre. Le imprese coesive rappresentano il 43% delle PMI manifatturiere nel 2023, con un aumento delle relazioni territoriali.
L‘Intelligenza Artificiale è una tecnologia emergente, con l’8% delle imprese coesive che la utilizza rispetto al 4% delle non coesive.