
Road to Social Change – III edizione
12 Maggio 2023
La prospettiva civile dell’impatto sociale
24 Giugno 2023Nuove geografie della produzione del valore in Italia
La coesione nelle imprese migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti (nel 2020 le erogazioni di welfare sulla base di contrattazione sindacale sono cresciute del 19,5%), il coinvolgimento e il dialogo con i clienti, rafforza le relazioni di filiera e distrettuali (le imprese ricadenti nei distretti secondo il monitor di Intesa Sanpaolo negli ultimi anni hanno visto crescere la produttività più delle imprese non distrettuali), generando effetti positivi sulla competitività.
È l’Italia di “Coesione è Competizione. Nuove geografie della produzione del valore in Italia”, realizzato da Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere in collaborazione con Aiccon, Ipsos e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.
ll rapporto analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione nel mondo imprenditoriale.
Crescono le imprese coesive, ma non si riduce affatto la loro peculiare capacità di ottenere risultati migliori rispetto alle altre imprese. Ciò vale per le dinamiche di fatturato (per il 2023 sono il 55,3% le imprese coesive che stimano aumenti di fatturato rispetto al 2022, contro il 42,3% delle altre), per l’occupazione (34,1% di indicazioni di incremento nel 2023 rispetto al 24,8% delle altre imprese) e per le esportazioni (42,7% contro 32,5%). E questi andamenti distintivi si confermano anche per le previsioni 2024 per i tre aggregati considerati.
Si conferma la propensione al green delle imprese coesive, tra le quali quasi due su tre hanno investito/investiranno in sostenibilità ambientale (62,1%, per le altre imprese il valore è 33,2%) e che nel 16,9% (altre imprese: 8,8%) hanno messo in atto attività di rendicontazione di sostenibilità (bilancio sociale, di sostenibilità, rating ESG, ecc.).
Anche dal punto di vista della transizione digitale, le imprese coesive nel 46,9% dei casi hanno adottato o stanno adottando tecnologie digitali nel periodo 2022-2024 (la quota è del 24,4% nelle altre imprese) e in tre casi su quattro hanno introdotto o stanno introducendo nello stesso periodo innovazioni (nelle altre imprese non si arriva alla metà del totale).
Anche dal punto di vista della distribuzione geografica si rilevano risultati positivi, all’insegna di una presenza maggiormente distribuita tra le regioni. Nel Mezzogiorno, in particolare, le imprese coesive sono cresciute tra il 2020 e il 2022 del 21,6%, vedendo salire la quota sul totale Italia da 14,5% a 15,7%.
Con i suoi numeri e le sue storie questo rapporto conferma, come afferma il Manifesto di Assisi, che “non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia” e che la coesione è essenziale per costruire un’economia e una società più a
misura d’uomo e per questo più capace di futuro.